Roma: mercato immobiliare in fermento nonostante il ribasso dei prezzi

Negli ultimi dieci anni la crisi del MERCATO IMMOBILIARE ha coinvolto tutta l’Italia. In linea generale il valore degli immobili è calato in media del 40%. Una depressione che, complice anche la Brexit, la maggior instabilità sul fronte di tassi e spread e le previsioni incerte sul Pil, ha coinvolto naturalmente anche ROMA.

La capitale nell’ultimo periodo ha assistito anche a invasioni di gabbiani e ratti, emergenza rifiuti, autobus che prendono fuoco, stazioni della metro che cadono a pezzi e un’incertezza sul futuro che in qualche maniera è una delle migliori cartine di tornasole sulla situazione d’instabilità dell’Italia in generale.

Nonostante ciò Roma resta sempre “caput mundi” anche nel mercato immobiliare e in linea di massima ha subito una perdita inferiore rispetto agli altri grandi centri nazionali che si attesta intorno al -35,8% (Genova ad esempio ha registrato un -50%, Bologna un -45% ecc.). Nello specifico la CRISI DEL MATTONE si è risentita soprattutto nelle periferie con un calo del -50% mentre l’eterno centro storico ha resistito con un -21%.

Analizzando soltanto il 2018, l’instabilità del quadro politico nel primo semestre ha avuto un riflesso sul volume delle transazioni, ripresosi abbondantemente nel secondo semestre con una crescita delle compravendite immobiliari salite dell’8%.Anche nel 2019 la risalita è stata lenta ma continua e rispetto allo scorso anno si è potuto registrare un aumento sulle compravendite del 9%.

immobiliare roma

A fare da traino è naturalmente sempre il CENTRO STORICO con prezzi al metro quadro che hanno raggiunto anche gli 8mila euro mentre si assiste ad una forte risalita in quartieri storici, considerati comunque periferici, come SAN GIOVANNI e San Paolo e OSTIENSE. Il fascino del centro storico attrae in particolare gli stranieri che sono disposti a spendere cifre considerevoli per case di lusso (da 100 metri quadri in su).

L’attenzione di russi, arabi e cinesi si è spostata anche sui PARIOLI, noto quartiere della “Roma bene” e su PRATI, altra storica area a due passi dal Vaticano. Anche l’Eur continua a dare segni di ripresa e, nonostante la cronaca giornaliera suggerisca di temporeggiare in vista di tempi migliori, i numeri sembrerebbero invece incoraggiare quanti vogliano investire sul mercato immobiliare romano.

Audentes fortuna iuvat, l’antico detto degli antichi romani che oggi nel dialetto corrente della città eterna potrebbe essere tranquillamente tradotto in “chi non risica non rosica”, sembra essere il giusto spunto per prendere coraggio in questo momento d’incertezza diffusa per la capitale.

Puntare “al buio” nel fluttuante mercato del mattone potrebbe infatti portare grandi soddisfazioni e prendendo spunto dalla passione per il rischio degli antichi Cesari, gli investitori più coraggiosi potrebbero approfittare di margini di guadagno davvero interessanti. A dirlo sono anche i numeri pubblicati dall’Istat che nel primo trimestre del 2019 ha fatto registrare un calo marginale del -0,5% dell’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) in miglioramento rispetto all’ultimo semestre del 2018 (-0,8%).

Questo dato aumenta di valore se confrontato con l’andamento dei volumi di compravendita al +8,8% nel primo trimestre del 2019 secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale.

case a roma

Ciò detto quello che conta nell’investimento di una casa a Roma vale in linea generale per tutte le città d’Italia, scegliere in base alla zona e valutarne la possibile riqualificazione e il trend di crescita è fondamentale (gli acquirenti più attenti _illo tempore_ hanno fatto una fortuna investendo ad esempio al PIGNETO, PONTE MILVIO o a MONTI). Acquistare nell’ottica di una vendita futura o del futuro affitto, mai innamorarsi dell’immobile che si compra. Meglio acquistare da privati evitando in tal modo le commissioni dell’agenzia.

Tirare il prezzo dell’immobile qualora vi siano margini di trattativa e limitare le uscite al massimo. Informarsi bene su eventuali debolezze dell’immobile (vedi rumori notturni, problemi strutturali e simili). Far stimare l’immobile da un esperto e soprattutto vendere rapidamente se non si compra per affittare, le spese di manutenzione potrebbero presto diventare eccessivamente onerose non contando quelle di condominio, la Tari e l’aumento della rendita catastale.