Come fare e i documenti necessari. Per aprire una partita Iva locale (Nie) attiva da subito basteranno poche ore e in base a parametri forfettari quali i metri quadrati dell’esercizio, il tipo di prodotto commerciato e il tipo di guadagni che si avranno. La società deve essere costituita davanti a un notaio e sarà necessario ottenere il NIF (il numero di identificazione fiscale della società), o il CIF (partita iva per imprese). In secondo luogo, bisogna iscriversi al Registro Mercantil e ad altri registri particolari. Si tratta del passaggio in cui si perderà molto tempo. Il modo migliore per ottenere assistenza e informazioni adeguate è contattare il portale web appositamente creato per chi vuole investire alle Canarie oppure la Camera di Commercio Italiana in Spagna e la Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna. Un altro strumento utile creato appositamente per tutti gli stranieri che vogliono investire nelle Isole Canarie è la Ventanilla Única Empresarial, ossia lo Sportello Unico che offre assistenza e un servizio integrale all’imprenditore. Utilizzando lo Sportello Unico è possibile, infatti, costituirsi come impresario individuale o creare una società direttamente in sede tramite appuntamento.

Su quali settori puntare. Per la loro stessa natura, le isole Canarie hanno una vocazione al turismo. Dunque è il settore terziario a dominare l’economia dell’arcipelago ed è anche quello che è cresciuto maggiormente negli ultimi anni. Basti pensare che esso rappresenta più dell’80% del Prodotto Interno Lordo (PIB o “Producto Interior Bruto”). A farla da padrone sono quindi il turismo, il commercio, i trasporti, il settore alberghiero e quello delle comunicazioni. Ma opportunità ci sono anche nell’investimento immobiliare. Con la crescita continua dei turisti, comprare una casa da affittare ai turisti è la scelta più comune per tanti italiani. Le case hanno prezzi variabili ma sono sicuramente inferiori all’Italia. Quando si decide di comprare un immobile, è bene informarsi sulle tasse del comune, eventuali tasse di condominio, gestione degli spazi comuni e dell’ICI spagnola, denominata IBI. Il valore dell’IBI si calcola dal valore immobiliare dell’immobile applicando un coefficiente variabile entro lo 0,4 e l’ 1,3%.

Bene anche il settore primario dove a dominare sono la pesca e l’agricoltura. Negli ultimi tempi il governo locale ha, infatti, deciso di incentivare il recupero delle terre incolte nelle isole, che sono tante. Ci sono, poi, anche imprenditori che hanno aperto aziende di altra natura, compresi stabilimenti produttivi, agevolati dal regime fiscale speciale come lo ZEC riservato a chi investe e crea almeno 5 posti di lavoro. Si potrebbe, ad esempio, pensare di investire in nuove tecnologie sostenibili, soprattutto nei settori della produzione di energia pulita come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico, appoggiandosi alle strutture universitarie delle isole e alle installazioni dei vari parchi tecnologici.

Naturalmente il consiglio è di non lanciarsi all’avventura senza sapere e vagliare bene ogni aspetto. Sarebbe quindi opportuno trascorrere un po’ di tempo nell’arcipelago, girare tutte le isole, e capire se si vuole, non solo decidere di trascorrere la vita qui, ma anche e soprattutto se si vuole investire. Magari rivolgendovi a dei professionisti in grado di essere concretamente d’aiuto in tutte le operazioni da dover affrontare ed evitare così brutte sorprese. Tutto questo, unito a una buona dose di coraggio e ambizione, possono darvi la spinta necessaria per cambiare e perché no, avere il successo che meritate.

Di Enza Petruzziello